Apritore seriale di blog e parentesi Spineless è un nostalgico. Nel senso che di mestiere rimpiange. Rimpiange il comunismo, il grunge, le camicie di flanella, le Dr. Martens a ottantamila lire e il momento d'oro del porno americano di fine anni '90. Personalmente ha qualcosa a che fare con i Radiohead. Nel senso che c'ha tutti i loro dischi. Nel senso che glieli ha rubati, una mattina piovosa, dieci anni fa, durante una vacanza-studio a Oxford organizzata dalla sezione del partito. Con i soldi dei contribuenti, s'intende.
L'eterna lotta contro il fascismo mascherato da protezione del diritto d'autore, in particolare nel campo dei supporti fisici per la riproduzione della musica.
Nunzio e il suo banchetto alla fiera di primavera: tutto il bello e il brutto di una carriera a svuotar le cantine e a fronteggiare i ricordi degli altri.
Di nuovo Cerini, quella volta che Cosimo non c'era, quando prese possesso del bancone del bar e mise in mostra la sua dote migliore: far scappare i clienti occasionali.
Te lo ricordi MSN Messenger? Pensa che una volta io ho chattato da solo, nel senso proprio con me stesso. Ma te lo sconsiglio, che poi si diventa ciechi.
Trasferirsi a Milano: un dialogo (nemmeno troppo) immaginario con la propria vita nel momento in cui, come si dice, devi inziare sul serio a farci i conti.
Di quando è ormai inutile capire chi è malato e chi no, chi ha infettato chi e come. Non parliamo poi del perchè, e se il tutto è avvenuto volontariamente o meno.
Una lezione di vita (o quantomeno su come allungarsi la vita) da parte di Cerini giù al bar. Fiammiferi contro accendini e tutta l'inutilità di un'attesa.