Apritore seriale di blog e parentesi Spineless è un nostalgico. Nel senso che di mestiere rimpiange. Rimpiange il comunismo, il grunge, le camicie di flanella, le Dr. Martens a ottantamila lire e il momento d'oro del porno americano di fine anni '90. Personalmente ha qualcosa a che fare con i Radiohead. Nel senso che c'ha tutti i loro dischi. Nel senso che glieli ha rubati, una mattina piovosa, dieci anni fa, durante una vacanza-studio a Oxford organizzata dalla sezione del partito. Con i soldi dei contribuenti, s'intende.
Quella tragica incomprensione tra mio nonno e quelli del telegiornale che cancellò il confine tra reglione e comunismo. Un complicato morphing tra Peppone e Don Camillo.
Io e il mio complicato approccio al nuovo mighty mouse della Apple: difficoltà tecniche, turbamenti erotici e tutto l'imbarazzo e l'impaccio della prima volta.
Rivederli tutti così, gli applausi che ti scappan dalle mani e uno dei pezzi rock più belli di sempre. Chissà cosa mangiavano, in Belgio, a quei tempi.