Apritore seriale di blog e parentesi Spineless è un nostalgico. Nel senso che di mestiere rimpiange. Rimpiange il comunismo, il grunge, le camicie di flanella, le Dr. Martens a ottantamila lire e il momento d'oro del porno americano di fine anni '90. Personalmente ha qualcosa a che fare con i Radiohead. Nel senso che c'ha tutti i loro dischi. Nel senso che glieli ha rubati, una mattina piovosa, dieci anni fa, durante una vacanza-studio a Oxford organizzata dalla sezione del partito. Con i soldi dei contribuenti, s'intende.
Il più grande outsider del rock americano, un (in)compreso genio DIY, colui che ha reinventato il concetto di lo-fi. E tutti i danni collaterali che si è portato dietro la cosa.
Joshua Radin va oltre il suo status di raccomandato dalla TV americana e dimostra che le sue canzoni valgono più della colonna sonora di una degenza in ospedale.
Mackenzie Scott porta il progetto Torres alle soglie dell'età adulta, tra suggestioni sensuali, ambiguità di genere e un edonismo mai troppo esplicito.
James Lavelle fa il suo take over sul ventennale progetto UNKLE e parte in un suo personalissimo viaggio in solitaria. Questo, a quanto pare, è solo l'inizio.