Apritore seriale di blog e parentesi Spineless è un nostalgico. Nel senso che di mestiere rimpiange. Rimpiange il comunismo, il grunge, le camicie di flanella, le Dr. Martens a ottantamila lire e il momento d'oro del porno americano di fine anni '90. Personalmente ha qualcosa a che fare con i Radiohead. Nel senso che c'ha tutti i loro dischi. Nel senso che glieli ha rubati, una mattina piovosa, dieci anni fa, durante una vacanza-studio a Oxford organizzata dalla sezione del partito. Con i soldi dei contribuenti, s'intende.
Cracovia come Cavriago, piccole Pietroburgo. Solidarnosc e ebraismo, arte concettuale e post-comunismo in un omaggio agli Offlaga Disco Pax, dove anche Lenin finisce le lacrime per piangere.
Il perfetto spot anti-crisi. Un ben preciso progetto imprenditoriale che rivela l’unico modo per creare posti di lavoro: diventa anche tu prete part-time!
L’emicrania del futuro. Blade Runner al sapore di paracetamolo. Ovvero un’attenta disamina del fenomeno delle lobby farmaceutiche internazionali ai tempi di Facebook.
C’è la crisi e il morale è sotto le scarpe: chi non ha un lavoro non lo trova e chi ce l’ha ne vorrebbe un altro. Ma c’è una risposta per tutte le esigenze.
Una recensione affrettata su commissione ci vede alle prese con LEGO House di Ed Sheeran: una brutta storia di dipendenza, scambi di persona e domande irrisolte.
Calendari, apocalissi, coincidenze, date, numeri, nomi e cuori incrociati. Cosa c’entrano i Maya con i Radiohead? E i R.E.M. con Carlo Lucarelli? Paura, eh?
L'eterna lotta contro il browser più odiato da tutti: una soluzione drastica, un atto dimostrativo, una presa di posizione forte. Alla faccia dell'user experience.