Il pericolo
Senza connessione internet nella piccola città di provincia tocca di uscire a contar due passi, fare cose e vedere gente. Anche se poi alla fine, come sempre, mi si nota di più se non vengo.
Nella piccola città di provincia, seduto su una panchina a dimenticare tutti i passi che hai appena contato, se la gente con cui hai un appuntamento è in colpevole ritardo, le cose da fare rimangon ben poche e il pericolo è sempre in agguato.
LUI – salve, vedo che stai aspettando qualcuno.
Lui è vestito come Brandon Lee ne Il Corvo, e al collo ha appeso un qualcosa che assomiglia ad un cartoncino plastificato, solo che invece di averci scritto sopra pass-stampa, raffigura un Gesù acquerellato e sorridente, ma con un ghigno terribilmente simile a quello di Aphex Twin nel video di Come to Daddy.
Chiaro che la prima risposta che mi viene è: sì, non te.
Ma in realtà non dico un bel niente, tecnica questa che ho sperimentato lascia la mia coscienza ingenuamente convinta di non essere stata maleducata e contemporaneamente porta l’interlocutore quantomeno prendere in considerazione il fatto che il mio silenzio possa significare fuori dalle balle, please.
Qualcosa di sinistra
Non è questo il caso.
Il caso in cui l’interlocutore prende in considerazione il fatto che, dico.
LUI – ma mentre aspetti posso parlarti un attimo?
Chiaro che la prima risposta che mi viene è: no.
Ma in realtà rispondo come farebbe D’Alema, ovvero non dico qualcosa di sinistra ma piuttosto prendo tempo facendo il vago con tono saccente e vagamente ironico, dimenticando che non ho di fronte Bruno Vespa ma un personaggio ben più agguerrito e risoluto a portare a termine compito che gli è stato assegnato da qualcuno più in alto di lui.
IO – siamo in un paese libero, o almeno così vorrebbero farci credere.
LUI – ok, grazie… sei molto gentile.
IO – dicerie…
LUI – …
strong>IO – …
LUI – dicerie? In che senso?
Nel senso che è una diceria, una malalingua, quella che si sente in giro riguardo al fatto che io sia gentile. Ma il nostro uomo evidentemente non sembra propriamente quello che si dice un tipo sveglio.
È una mente semplice: non l’ha capita.
IO – niente, niente… parlavo tra me e me.
LUI – ah, ma comunque… sai chi sono io?
IO – temo di no, dovrei?
LUI – mi chiamo Marcellino…
Bel nome di merda, penso.
LUI – … e sono un evangelizzatore.
IO – …
LUI – porto la luce.
clic (niente)
clic (buio pesto)
ma che cazz… MARCELLINOOOO!!!
Dio Onnipotente
Alice
IO – insomma, un po’ come quelli dell’ENEL…
LUI – …
IO – …
LUI – fratello, ti sento spiritualmente distante.
IO – sì, direi anche io, “spiritualmente distante” è un eufemismo, ma se preferisci possiamo anche dire così.
LUI – ma perchè invece non vieni un attimo con me, con noi, siamo qua dietro, nel chiostro della chiesa di san Giovanni… portiamo la luce.
IO – eh, gliel’ho sempre detto a don Anselmo di non suonare le campane elettriche mentre sono accese contemporaneamente le candele a LED e l’aureola della statuta della madonna che poi altrimenti salta il salvavita giù al contatore centrale…
LUI – fratello, credo che dovresti avvicinarti, spiritualmente s’intende…
IO – s’intende… ma io invece credo che dovrei allontanarmi fisicamente.
LUI – …
IO – …
LUI – …
IO – senti, Marcellino… la conosci te, Alice?
Un mezzo ribrezzo piomba nell’aria.
LUI – Alice? No… noi siamo evangelizzatori, portiamo la luce, non siamo così adusi a certi rapporti promiscui.
IO – “adusi a certi rapporti promiscui”… ma lo sai che non parla più così nemmeno Corrado Augias?
LUI – …
IO – cioè, dico… a usare certi termini ormai siete rimasti, in pratica, al giorno d’oggi, solo te e Cristiano Godano.
LUI – Cristiano è un bel nome.
IO : Godano invece (soprattutto se sposti l’accento dalla “a” alla “o”) rimanda a certi rapporti promiscui…
Un silenzio privo di neuroni utili.
È una mente semplice: non l’ha capita.
IO – su, Marcellino, io devo andare ora.
LUI – sicuro che non hai un attimo per raggiungerci qua dietro nel chiostro della chiesa di san Giovanni? Giusto dieci minuti… ti spieghiamo, parliamo un po’, magari ti confronti con qualcun altro che porta la luce.
IO – …
LUI – …
IO – ecco, volevo appunto rassicurarti al riguardo e dirti che con la luce io sto a posto.
Pausa.
IO – se però c’hai un collega che porta l’ADSL fammelo sapere, che l’Alice di cui sopra, sarà che pure lei non è una tipa da rapporti promiscui, ma a casa mia son dieci giorni che c’è verso di farla funzionare.
connetti (connessione in corso)
(il computer remoto non risponde)
ma che cazz… MARCELLINOOOO!!!
Dio Onnipotente