Random Talks of Senseless Confidence - Nouvelle Cousine

Nouvelle Cousine

gli incisi son delle robe che non c’han niente a che vedere con la nobile e antica arte dell’incisione, ma bensì dei discorsi messi lì nel mezzo un po’ alla cazzoNicola Zingarelli, vocabolario

La Mara

Oh.
C’era la Mara, la cuoca

(nonchè cameriera, nonchè proprietaria – quando si dice azienda a gestione familiare)

dell’osteria Mangia&Sputa di Poggio Rusco

(Poggio Rusco periferia, eh)

(l’osteria Mangia&Sputa di Poggio Rusco è un posto dove si mangia male e si spende poco – che, visto che il famoso posto dove si mangia benissimo e si spende pochissimo è appurato essere una leggenda mitologica messa in giro dagli autori della Guida Michelin, tocca accontentarsi)

(la Guida Michelin è un libro per grandi obesi in viaggio – una roba che, dirla tutta, non si è mai capito cosa c’azzecchi con i pneumatici)

(cioè, in realtà quel posto lì esiste, e sta su un isolotto a forma di pelapatate in mezzo al mare di Jampaalaar sul pianeta Vixxany – che sarebbe una località nemmeno troppo lontana se si fosse in possesso di un’astronave a propulsione di improbabilità)

(in quel caso basterebbe girar a sinistra al semaforo quello là dopo il parcheggio della stazione, poi premere un pulsante a caso e bòn, siamo arrivati – forse)

(solo che – e questo non lo sanno nemmeno quelli della guida Michelin, anzi, questo mi sa che non lo sa nemmeno l’Omino Michelin in persona)

(l’Omino Michelin è un tipo sorridente che gira fisso con un piumino bianco addosso – anche d’estate: deve avere un apparato termoregolatore molto efficiente, dice il mio gommista)

(che poi – tra parentesi – io non lo so mica chi mi ha insegnato ad aprir le parentesi così senza ritegno)

(le parentesi son robe che van chiuse, non ci sono santi – e comunque crean dipendenza)

(insomma là sull’isolotto – che si chiama Kipù, l’isolotto dico – c’è questo ristorante che si chiama “La Locanda di Franco” – il ristorante dico)

(Franco non si sa chi sia)

(questo ristorante che si mangia così benissimo e si spende così pochissimo che vien gente anche da fuori a vederlo – da fuori s’intende dalle altre Galassie, mi pare ovvio, anche dalla Galassia di Tal, per dire – che poi in realtà quello è un posto che non è nemmeno tecnicamente esatto dire che si spende poco, perchè nessuno ha mai pagato visto che si mangia così benissimo che tutti quelli che ci son stati poi non son più voluti uscire)

(o almeno così c’è scritto nel manuale “Il Languorino”, scritto – si narra – da Giampiero Galeazzi a tavola nei momenti morti tra una portata e l’altra)

(si sospetta tra l’altro – che qui si apran parentesi a nastro, ma si riman sempre in tema, ci mancherebbe – che l’Omino Michelin sia in realtà un’identità segreta dello stesso Galeazzi – una roba tipo super eroi, ma meno super – ma io non c’ho mai creduto, non so te, caro utente San Tommaso)

Il piatto della casa

Comunque.
Mi pareva che si diceve che c’era la Mara del Mangia&Sputa di Poggio Rusco, che il piatto della casa era, al Mangia&Sputa di Poggio Rusco, le tagliatelle ai funghi porcini della rinomata collezione Quattro Salti in Padella, edizioni Findus

(la Findus è una società a delinquere gestita da una loggia massonica di merluzzi che sta criogenizzando tutta la specie per sopravvivere all’innalzamento delle acque dovuto all’effetto serra – il loro obiettivo è di risvegliarsi quando le attuali terre emerse saranno invece sommerse – non a caso il loro motto è “Noè non c’è pìù: tocca organizzarsi”)

(Noè è un tipo di Quercianella che non si sa che fine abbia fatto, uno che c’aveva una barca a vela – amico di D’Alema, dicono le malelingue – che un giorno è uscito, ha detto alla moglie “vado a comprare lo spinnaker” e non è più tornato)

(D’Alema è uno coi baffi, con una quantità di baffi esattamente a metà tra Hitler e Stalin, per la precisione)

(chi sono Hitler e Stalin te lo cerchi da solo su Wikipedia, caro utente sfaticato, che “il gioco è bello quando dura poco”, come disse Predrag Nikolic a Goran Arsovic più o meno a metà della famosa partita a scacchi dell’89 in quel di Belgrado)

(Predrag Nikolic e Goran Arsovic eran due che c’avevan pazienza)

(ma vabbè, per tornare ai merluzzi, il loro dibolico piano è quello di risvegliarsi al fresco in mezzo a questo mare sconfinato, uscire dai freezer, contare i superstiti e diventare così di fatto la specie dominante sul pianeta – il tutto secondo la profezia di Capitan Findus, che, come tutti sanno, inizia con il tanto emblematico quanto inquietante verso “da consumarsi preferibilmente entro”)

(Capitan Findus è la reincarnazione di Babbo Natale nei sogni perversi di Susanna Agnelli – cfr. il bestseller “Vestivamo alla Marinara”)

(un incrocio tra Braccio di Ferro e Padre Pio, per capirsi)

(Braccio di Ferro e Padre Pio son due cartoni animati di qualche anno fa – gente che non è mai esistita, insomma, ma che è rimasta lo stesso irrimediabilmente impressa nell’immaginario collettivo dell’italiano medio)

Servizio al tavolo

Comunque.
Mi pareva che si parlava della Mara del Mangia&Sputa di Poggio Rusco che ti serviva le tagliatelle ai funghi porcini dei Quattro Salti in Padella.

Solo che te le serviva direttamente congelate.

E se provavi a lamentarti, poi, ci rispondeva incazzata:

se c’è scritto “pronte subito” vuol dire pronte subito.