Un concerto che inizia la sera della fine del mondo e finisce sette anni dopo. Una traversata, cadenzata sul ritmo di un disco troppo presto dimenticato. Un'amicizia sospesa, tra i suoi trucchi e i suoi rituali. Un remix fatto con i ricordi, i ricordi di uno che non sa smettere.
Quel tavolo vuoto coi posacenere: il rito di un incontro perso dentro gesti scaduti che ci piace comunque ripetere. Come per scaramanzia, come per finta.